Questo sito web utilizza i cookies per gestire l'autenticazione, la navigazione, e altre funzioni, utilizzandolo tu accetti l'uso dei cookies sul tuo dispositivo.

View e-Privacy Directive Documents

Hai disabilitato i cookies. Questa decisione può essere modificata.

Hai acconsentito all'utilizzo dei cookies sul tuo dispositivo. Questa decisione può essere modificata.

Dicembre
17
2014

19.12.2009- 19.12.2014: ricordiamo Franco Nisticò

Scritto da c.s.o.a. Angelina Cartella

Il 19 dicembre del 2009 doveva essere una giornata di festa: il popolo dello Stretto di Messina, intenzionato a difendere la sua terra dalla follia del Ponte, scendeva in strada, a Villa San Giovanni, contro quella “prima pietra” rivelatasi poi l’ennesima enorme montatura mediatica. Un serpentone coloratissimo, composto da migliaia e migliaia di persone, aveva attraversato la cittadina villese assiepandosi poi sotto il palco allestito a Cannitello, in attesa di una maratona di musica e spettacolo. Ma questa maratona non si è mai tenuta perché quella giornata che voleva essere di festa è stata funestata da una tragedia: Franco Nisticò, combattivo presidente del Comitato per la SS106, dopo un accorato e intenso intervento si accasciava sul palco, stroncato da un malore.

A distanza di cinque anni da quel dramma, che è rimasto una ferita aperta in tante e tanti di noi, non possiamo permettere che questa giornata passi inosservata: per questo invitiamo tutte e tutti, soprattutto chi ha vissuto in prima linea quella giornata, a incontrarci con i familiari di Franco presso la sede del c.s.c. Nuvola Rossa venerdì 19 dicembre alle ore 17.30.

Sarà l’occasione per confrontarci sulle problematiche che avevano portato a quella manifestazione. Oggi il Ponte sembra un mostro sconfitto, anche se ogni tanto il suo fantasma riappare per stuzzicare interessi mai sopiti, eppure le condizioni perl’attraversamento dello Stretto sono addirittura peggiorate in questi anni, sia per i pendolari che per i lavoratori del settore, mentre la SS106 continua a mietere vittime in un contesto che vede la Calabria sempre più isolata.

Sarà l’occasione per ribadire che vogliamo la verità su quella morte. Il processo sui quei fatti è ancora in corso, e vede come unico imputato il medico del 118, un facile capro espiatorio per un dramma che ha come unico colpevole chi ha voluto militarizzare una città, cavalcando il rischio “black block” per sviare l’attenzione rispetto alle vere questioni. Chi ha fatto questo porta sulla coscienza una morte che molto probabilmente si sarebbe potuta evitare.

Sarà l’occasione per rilanciare la richiesta dell’intitolazione di una strada a Franco. L’impegno di Franco, il suo attivismo non solo legato alla sua Badolato - città di cui è stato Sindaco - ma a tutto il territorio calabrese, e anche le circostanze della sua morte meritano di essere ricordate, soprattutto nella città che lo ha visto lasciarci dolorosamente.

Per non dimenticare Franco