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Marzo
09
2011

Venerdì 11 marzo: presidio del Comitato Referendaro “2 SÍ per l’Acqua Pubblica”

Scritto da Comitato Referendario “2 Sì per l'Acqua Bene Comune”

Venerdì 11 marzo alle ore 17.00
il Comitato “2 SÍ per l’Acqua Pubblica” di Reggio Calabria
terrà un presidio in Prefettura per rilanciare la richiesta
di un accorpamento delle amministrative con i referendum

Il ministro Maroni e il governo Berlusconi hanno espresso la volontà di fissare la data per il voto sui quattro quesiti referendari (uno contro il legittimo impedimento, uno contro il ritorno del nucleare,e i due da noi proposti e sostenuti in difesa dell’acqua pubblica) il 12 giugno, l’ultima data utile consentita dalla legge.

E’ chiara l’intenzione di boicottare questo importante appuntamento: il 12 giugno le scuole saranno già chiuse e l’inizio della stagione estiva rappresenterà, per chi può permetterselo, un incentivo ad andarsene fuori città. Inoltre ci saranno già stati due turni di amministrative, con tante persone ormai stanche di sentir parlare di elezioni e politica.

È troppo forte la paura che questa volta i referendum possano raggiungere il quorum  e i Sì vincere, soprattutto dopo la grande campagna a sostegno dei quesiti sulla ripubblicizzazione dell’acqua e 1,4 milioni di firme raccolte, un risultato mai ottenuto prima.

L’ennesima scelta calata dall’alto che, per favorire gli interessi delle grandi compagnie multinazionali, va ad incidere pesantemente nelle nostre tasche: si calcola infatti che questa doppia tornata elettorale costerà intorno ai 400 milioni di euro. E il ministro Maroni questo lo sa bene, visto che nel 2009 fu proprio lui a volere che le elezioni amministrative fossero accorpate alle europee. Allora era preoccupato che non si sperperassero inutilmente soldi pubblici. Oggi, malgrado si sia nel pieno della crisi economica, quella preoccupazione non c’è più.

Già da tempo si è avviata una petizione, che ha raccolto migliaia di firme, per chiedere l’accorpamento delle date per le amministrative e i referendum, ma la risposta governativa è stata quella di una arrogante chiusura al confronto e l’assoluta indifferenza alla possibilità che cittadine e cittadini siano messi nelle condizioni migliori per esercitare il loro diritto al voto.

Vogliamo chiedere che vengano garantiti i diritti di tutti e che non si speculi politicamente facendo pagare i cittadini e le cittadine! Vogliano che vengano accorpate le amministrative con i referendum! Risparmieremmo 400 milioni di euro, guadagneremmo tanta democrazia!