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Dicembre
15
2006

Comunicato a Calabria ORA

Scritto da Rete antirazzista calabrese

Egregio direttore, le dichiarazioni uscite ieri sul suo giornale da parte dell’On. Angela Napoli circa la visita presso il Cpt di Lamezia Terme, necessitano di una doverosa risposta.
L'On. Napoli, attraverso le sue dichiarazioni dimostra ancora una volta il carattere giustizialista e xenofobo della sua coalizione politica, dimenticando le dichiarazioni dei diritti universalmente garantiti. Ci teniamo a precisare che la responsabilità sul suicidio del migrante di nazionalità rumena non è da attribuire al provvedimento dell'indulto, così come afferma la parlamentare di AN, bensì alla gestione del fenomeno migratorio in termini di ordine pubblico piuttosto che di politiche volte all’accoglienza e all’integrazione. Tale risposta, in molti casi, porta i migranti a compiere gesti di disperazione come quest’ultimo. Lo testimoniano del resto le leggi che hanno disciplinato e che disciplinano l'immigrazione varate dai governi italiani, in ultima analisi la legge Bossi-Fini. La legge varata dal governo Berlusconi ha sempre evidenziato la scarsa propensione al rispetto dei diritti della persona umana, ponendo agli occhi dell'opinione pubblica come criminali le persone sprovviste di permesso di soggiorno, ignorando la necessità di trovare risposte umane e degne di un paese che si professa democratico. I Cpt, varati dal governo D'Alema, sotto la spinta xenofoba di An e Lega sono diventati oggi veri e propri lager, l'ultimo girone dell'inferno dantesco. L'On Napoli, oltre a dimenticare le innumerevoli denunce fatte da autorevoli organizzazioni internazionali (Medici Senza Frontiere, Emergency, Amnesty International) che pongono il Cpt di Lamezia Terme fra i cinque peggiori del territorio italiano, per la mancanza di igiene ed assistenza medica, ignora che i migranti definiti dalla “sua” legge “clandestini”, sono quelli che affollano le campagne dei nostri territori, subendo la violazione sistematica dei più elementari diritti divenendo così gli schiavi del terzo millennio. Lo confermano gli arresti, per riduzione in schiavitù, seguiti alle documentate inchieste giornalistiche degli ultimi mesi sul caporalato, prima di allora completamente “ignorate” da parte delle forze dell’ordine.
Chi sono i criminali Onorevole: chi riduce la gente in schiavitù o chi è costretto a scappare da casa “sua” senza documenti? A chi è funzionale la clandestinità? A chi sfrutta o a chi è sfruttato?
Ci rendiamo conto dell'importanza del tema, ed è per questo che continueremo ad occuparci dello stesso, ma le risposte alle nostre domande più che da parte dell'On. Napoli le aspettiamo da quella classe politica, che oggi rappresenta la maggioranza e che nei mesi precedenti alle elezioni politiche manifestava fuori da questi luoghi di detenzione con il preciso impegno di cancellare i Cpt dalla storia della politica italiana.