Assemblea Antiproibizionista 11.02.2004
GIUSTO O SBAGLIATO NON PUÓ ESSERE REATO
Il disegno di attacco ai diritti e alle libertà attuato dal governo si concretizza nella legge Fini sulle droghe. La necessità di rivendicare diritti e libertà ci impone di combattere questa strategia, figlia della volontà generale di criminalizzare il comportamento e lo stile di vita di una larga fascia della popolazione. È il tentativo di criminalizzare il consumatore e la sua libertà di scelta, già sancita dieci anni fa da un referendum popolare che affermò la non punibilità del consumo.
In Europea quindici milioni di persone fumano marijuana, un terzo solamente in Italia: sono numeri enormi che danno la dimensione non solo del livello del consumo, ma anche degli interessi economici relativi. Il proibizionismo, se da un lato consente ai perbenisti di avere la "coscienza a posto", dall'altro garantisce favolosi dividendi alle imprese mafiose, libere di fissare prezzi e standard qualitativi di un mercato in continua espansione. Consideriamo inoltre che oggi quasi il 40% della popolazione carceraria è detenuta per reati connessi alle droghe: ci rendiamo facilmente conto dell'impiego enorme di risorse impegnate nella repressione dei consumatori e che potrebbero essere impiegate in settori di maggiore utilità sociale, risorse invece destinate ad aumentare con l'introduzione di questa legge.
È preoccupante inoltre, per l'alta pericolosità sociale che ne deriva, l'equiparare il consumo di cannabis a quello di droghe "pesanti", garantendo così di fatto la "contiguità di mercato" fra le stesse, senza dimenticare che organizzazioni sanitarie come il NIDA (non certamente progressista) hanno classificato la cannabis meno pericolosa di sostanze legali come l'alcool e la nicotina.
Così come si bombardano i Paesi non allineati al Pensiero Unico Globale, e si toglie la possibilità di autodeterminazione dei popoli del mondo e dei migranti attraverso istituzioni vergognose come i CPT, allo stesso modo il proibizionismo rappresenta un cardine imprescindibile della continua repressione cui vengono sottoposte persone, pratiche ed idee fuori dal coro.
Vivendo in una società in cui vengono pubblicizzate e supportate le dipendenze che favoriscono l'appiattimento, il controllo e la coercizione, come ad esempio quella dall'alcool o dalla televisione, riteniamo urgente, doveroso ed opportuno reagire a questo catastrofico progetto di legge, impegnarci per un'informazione corretta e libera da ideologie, rivendicare una politica alternativa sulle droghe che vada anche oltre l'attuale legislazione per la completa depenalizzazione del consumo.
Coloro i quali si riconoscono in questo appello, tutti gli operatori sociali che lavorano nelle varie strutture e nella strada, tutte le realtà autorganizzate, tutte le persone, le associazioni, i gruppi e le libere aggregazioni, tutte/i coloro i quali vogliono lottare per i diritti contro la repressione, la coercizione e il controllo, hanno un obbligo morale nei confronti della nostra società e delle generazioni a venire.
Invitiamo tutte/i a partecipare mercoledì 11 febbraio alle ore 18.30 ad un incontro al CSOA "A.Cartella", Via Quarnaro I Gallico, per costruire una nutrita partecipazione alla manifestazione nazionale contro la legge Fini del 21 febbraio a Roma.
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