La Calabria verso il gestore unico dell'acqua?
La giunta regionale calabrese, prendendo a pretesto la crisi ambientale in cui ci siamo ritrovati dopo le ultime devastanti alluvioni, sta spingendo non solo per accorpare le 5 ATO in un unico ATO regionale, ma propone addirittura una riforma legislativa per poter costituire un solo soggetto gestore dell'intero ciclo integrato delle acque: "un soggetto unico che si assuma una gestione imprenditoriale, con un rapporto diverso con il cittadino, evitando che i Comuni vadano in sofferenza".
La scusa è quella di uniformare e meglio controllare la fase di depurazione, già critica di per sé ma oggi fortemente compromessa dall'emergenza maltempo.
La paura è naturalmente che il soggetto forte, Sorical/Veolia, vada a controllare e gestire l'intero Sistema Idrico Integrato, contando sui crediti che vanta su diversi comuni: 106 sono a rischio collasso, non essendo in condizione di pagare gli ingenti debiti contratti, neppure facendo ricorso alla rateizzazione concessa dalla Regione Calabria che scadrà il 31 dicembre.
In ogni caso, che sia Veolia o meno questo gestore unico, non vogliamo una SpA a gestire l'acqua calabrese, perché ci immaginiamo bene la soluzione che si troverà per evitare che i comuni vadano in sofferenza: superare il rapporto tra la società di gestione e le amministrazioni pubbliche per rapportarsi direttamente con le famiglie calabresi!
I bilanci dei comuni saranno così più leggeri, ma quelli dei cittadini/clienti molto più pesanti.
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