Anche in Calabria parte la campagna "Salva l'Acqua"!
Si è conclusa la due giorni di appuntamenti promossa dal Coordinamento regionale Acqua Pubblica “Bruno Arcuri”: i comitati calabresi impegnati nella battaglia per restituire al controllo pubblico il prezioso liquido, hanno avuto così la possibilità di confrontarsi e ragionare, insieme ad amministratori locali e a Corrado Oddi del Coordinamento nazionale del Forum italiano dei Movimenti per l'Acqua, su diverse problematiche legate alla gestione del servizio idrico, sia a livello nazionale che regionale.
Argomento principale della discussione è stato senza dubbio l'art.15 del DL 135/09, che stabilisce come i servizi pubblici locali, idrico compreso, debbano essere affidati tramite gara pubblica oppure direttamente a società miste pubblico-private, ma con capitale privato non inferiore al 40%, e individuando inoltre nel 2011 la cessazione degli affidamenti a società totalmente pubbliche. In pratica il Governo regala l'acqua ai privati!
Da queste considerazioni la decisione del Coordinamento "Bruno Arcuri" di aderire convintamente alla campagna nazionale "Salva l'acqua" per chiedere il ritiro di questo decreto e del precedente art.23bis della famigerata 133 che ne apriva la strada. Da qui al 24 novembre data della conversione il legge del DL 135, quindi saranno organizzati dei banchetti di raccolta firme a sostegno di questa campagna.
Oltre all'adesione alla campagna "Salva l'acqua", il Coordinamento ha deciso di promuovere su tutto il territorio calabrese una campagna per inserire negli Statuti dei diversi Comuni calabresi il riconoscimento che l’acqua è “un bene comune e un diritto umano universale” e che il servizio idrico è “un servizio privo di rilevanza economica” da gestire in forma pubblica e con la partecipazione delle comunità locali.
Sotto questo aspetto sono stati di conforto sia l'intervento del Sindaco di Caulonia dott. Ilario Ammendolia, "pioniere" in Calabria delle modifiche degli Statuti comunali, che la notizia della recente deliberazione della Giunta Regionale pugliese che, in assoluta controtendenza con le decisioni governative, ha sancito l’avvio della ripubblicizzazione dell’Acquedotto Pugliese, riconoscendo la non rilevanza economica del servizio idrico e decidendo inoltre di impugnare presso la Corte Costituzionale l'art.15, ritenuto lesivo delle prerogative assegnate alle Regioni.
Una serie di valutazioni sono state fatte naturalmente anche sulla gestione calabrese della francese Veolia e su una serie di stranezze registrate sia dal coordinamento che dagli amministratori stessi, in particolare per quanto riguarda la tariffazione adottata nei confronti dei comuni e ritenuta non conforme alla legislazione nazionale: comitati e amministratori hanno riconosciuto la necessità di lavorare insieme per avere maggiore chiarezza rispetto le questioni messe sul tavolo e, soprattutto, per ottenere una gestione efficiente, democratica e senza alcun lucro dei servizi idrici.
Puoi sottoscrivere l'appello del Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua anche on-line. Clicca qui per Salvare l'Acqua!