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Marzo
19
2010

Le tariffe dell’acqua applicate in Calabria sono illegittime

Scritto da Super User

E’ quanto sostengono in una conferenza stampa congiunta il Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri” ed il Codacons

Si è tenuta questa mattina presso l’Hotel 106 di Sellia Marina la conferenza stampa organizzata dal Codacons e dal Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri”. Nella sala c’erano rappresentanti del Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica, del Codacons, tra i quali l’avv. Francesco Di Lieto presidente Regionale e vice-presidente Nazionale del comitato, amministratori tra i quali il Sindaco di Squillace, avv. Guido Rhodio, e numerosi cittadini.

Oltre ad informazioni di carattere generale relative alla privatizzazione dell’acqua ed ai danni provocati laddove è stata fatta questa scellerata scelta, è stata approfondita la problematica delle tariffe applicate in Calabria dimostrando l’assoluta illegittimità e quindi il maggior costo sostenuto dai Comuni e dai Cittadini Calabresi. Ecco in dettaglio le motivazioni addotte dai rappresentanti del Coordinamento “Bruno Arcuri”.

In Italia la riorganizzazione dei servizi idrici prende le mosse dalla Legge Galli (n.36/1994) che prevede, all’articolo 13, l’elaborazione di un “metodo normalizzato” per la determinazione della tariffa del servizio idrico. Il “metodo normalizzato” si riferisce alla piena funzionalità del servizio idrico integrato; nell’attesa di determinare o applicare il “metodo normalizzato” una Legge del 1995 (la n.172) stabilisce che il compito di fissare i criteri per l’adeguamento tariffario spetta al CIPE (Comitato Interministeriale Programmazione Economica). Infatti il CIPE ha stabilito per l’anno 1995, e successivamente con cadenza annuale, gli adeguamenti tariffari fino all’anno 2002 compreso. A decorrere dalla delibera CIPE n.248/1997 viene stabilito che anche il prezzo di cessione dell’acqua all’ingrosso resta regolato dalle delibere CIPE.

Dopo la delibera del 2002 il CIPE non ha ritenuto di dover adottare ulteriori provvedimenti tesi all’adeguamento delle tariffe. Nel frattempo il decreto legislativo n.152 del 3 aprile 2006 nell’abrogare la Legge Galli ha ribadito che, per quanto attiene alla determinazione della tariffa, si deve seguire la disciplina tariffaria indicata proprio dalla Legge n.36/1994 (“Galli”).

In conseguenza di una sentenza del TAR Lazio (n.9673 del 5/11/2008), che ha praticamente stabilito l’obbligo da parte del CIPE di adottare direttive con cedenza annuale per l’adeguamento delle tariffe idriche, il CIPE ha emanato la delibera n.117 (18/12/2008) che prevede 3 fasi di adeguamento tariffario.

La prima, con decorrenza 26 marzo 2009 (data di pubblicazione della delibera sulla Gazzetta Ufficiale), prevede un recupero degli incrementi tariffari dal 2003 al 2007 nella misura massima del 5% complessivo; la seconda stabilisce i criteri per l’adeguamento della tariffa per l’anno 2008 (decorrenza 1° luglio 2009) e la terza quelli per l’adeguamento della tariffa per l’anno 2009 (decorrenza 1° luglio 2010).

Riepilogando, in base alla Normativa vigente in materia, la tariffa è stabilita dal “metodo normalizzato” ovvero, dove non è ancora applicato, dalle delibere CIPE. Non esistono altri tipi di fatturazione.

Questo è stato ribadito addirittura da una sentenza (n.29 del 4 febbraio 2010) della Corte Costituzionale, massimo organo Istituzionale che giudica sulle controversie relative ala legittimità delle leggi e degli atti dello Stato e delle Regioni, la quale ha ribadito che le regole per la determinazione della tariffa idrica sono fissate esclusivamente dal Legislatore Statale ed ha dichiarato l’illegittimità dei parametri stabiliti dalle Regioni.

Dal quadro Nazionale passiamo alla situazione Regionale. In Calabria il servizio idrico integrato non è operativo e quindi non si può applicare il “metodo normalizzato”; oltretutto nell’articolo 8 della Convenzione sottoscritta tra la Sorical e la Regione Calabria per l’affidamento in gestione degli acquedotti Calabresi è stabilito che la tariffa determinata secondo il “metodo normalizzato” si dovrà applicare a partire dal 6° anno di gestione. La gestione della Sorical ha inizio il 1° novembre 2004 e quindi, in base alla Normativa vigente in materia riassunta in precedenza, non poteva essere applicato alcun adeguamento tariffario, con decorrenza anteriore al 26 marzo 2009, delle tariffe fissate nella Convenzione.

Invece la Sorical SpA ha disposto aumenti a far data dall’anno 2002; addirittura a tutto il 31 dicembre 2008 gli aumenti sono stati superiori al 20% con maggiori importi richiesti da Sorical alle Amministrazioni Comunali Calabresi quantificabili in circa 30 milioni di euro.

Il Coordinamento Calabrese “Bruno Arcuri” ed il Codacons hanno informato di questo i cittadini e gli organi di stampa presenti alla conferenza valutando tutte le iniziative che saranno intraprese a difesa e nell’interesse esclusivo dei Cittadini Calabresi e delle loro Amministrazioni.