La centrale di Rizziconi
Nel luglio scorso è entrata pienamente in attività la centrale combinata a gas di Rizziconi, di proprietà della svizzera EGL. Gli impianti hanno una potenza complessiva di 760 MW e impiegano come combustibile esclusivamente gas naturale.
Che questo tipo di impianti non facciano bene alla salute non è certo un mistero. Nonostante tutti i valori siano “a norma di legge”, queste centrali emettono, oltre ad anidride carbonica e ossidi di azoto, una grande quantità di particolato: le polveri che escono dalle ciminiere; alcune, le più grossolane (le “PM10”), sono regolate dalla legge, per quelle più infide, polveri fini ed extrafini, non esiste una normativa che imponga controlli, anche se sono particolarmente nocive per il sistema respiratorio.
Le problematiche connesse a questi impianti non sono solo limitate all’area della centrale: essendo la Calabria “produttrice” di energia, bisogna che questa venga trasportata fuori regione. Ed ecco la necessità di costruire elettrodotti come quello Laino-Rizziconi che ha squarciato la Calabria tutta, nonostante il fatto che l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro e l´Organizzazione Mondiale della Sanità avessero inserito l’elettrosmog tra le principali fonti di leucemia infantile, tumori e patologie del sistema nervoso. Rischi gravi, gravissimi, che non possono essere certo nascosti dalle poche decine di posti di lavoro che questa centrale porta in dote.
Ma ancora un’altra chicca! Attualmente il gas per il suo funzionamento è fornito dall’Eni, ma in futuro gli impianti potrebbero funzionare con il gas iraniano, come ha indicato Roger Welti, portavoce della EGL. Lo scorso marzo infatti la società svizzera ha firmato a Teheran un contratto di fornitura con la società iraniana incaricata delle esportazioni di gas. Un accordo criticato dagli Stati Uniti, da Israele e da altri paesi, ma che entrerà in vigore nel 2009. Così, mentre si impone la costruzione di un pericolo rigassificatore nell’area portuale, la vicina centrale a turbogas sarà alimentata attraverso un gasdotto che passerà dalla Grecia e dall'Albania.
Altro che sviluppo per i nostri territori: siamo solamente terra dove piazzare impianti dannosi ed inquinanti! A noi tutti i rischi, ai nostri nuovi colonizzatori tutti i benefici!
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