Contro sgomberi e repressione
Questo governo di “centrosinistra”, a cui tanta “sinistra” strizza l’occhio sperando così di mantenere qualche briciola di potere, sta impunemente e violentemente reprimendo ogni forma di dissenso, ogni esperienza che provi a dare risposte altre ai tanti problemi dell’oggi. Senza sosta, la macchina dello sgombero procede a sigillare esperienze e sperimentazioni di autogestione, perseguendo e criminalizzando quei soggetti che intendono autodeterminare il proprio agire, al di fuori delle logiche del consumo che mercificano tutto e tutti. Da Torino a Salerno, si stringe sempre più il cappio della repressione e gli sgomberi sono l’arma preferita da chi non accetta l’esistenza dell’altro agire, dell’agire senza profitto e dell’agire sociale.
L’ultimo sgombero è quello del Buridda di Genova, esperienza che risponde pienamente a quella logica di opposizione agli schemi sociali asfissianti che ha fatto della cultura libera un suo percorso storico, e che dal 2003 è riferimento territoriale per persone di ogni estrazione sociale e nazionalità,.
Alle compagne e ai compagni del Buridda, che tanto ci sono stati vicini all’indomani del devastante attacco incendiario da noi subito nel 2012, e a tutte le altre esperienze militanti sotto attacco in questi giorni va la nostra piena solidarietà e complicità.
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