Lunga vita al Pinelli!
Dopo lo sgombero il Pinelli rilancia!
Solidarietà e complicità dall’altra sponda dello Stretto
Non è passato neanche un anno che per le compagne e i compagni del Pinelli si ripresenta la stessa triste scena, con le “forze dell’ordine” che prima identificano gli occupanti e poi procedono a murare e sbarrare gli ingressi dello spazio, l’ex Casa del Portuale, diventato importante punto di riferimento artistico e sociale per la città di Messina, e non solo.
La richiesta di sgombero arriva dal commissario liquidatore della società che gestiva l’istituto abbandonato da tempo, ma è nelle carte dell’ordinanza di sgombero che si leggono le motivazioni: il grande afflusso di gente a concerti e spettacoli (e conseguenti problemi di sicurezza) e la vendita “non autorizzata” di alcolici. Se mentre la vendita di alcolici è una motivazione assurda, come se si possano mettere sullo stesso piano gli spazi sociali che fanno autofinanziamento con una qualsiasi attività commerciale, la “messa in sicurezza” palesa la volontà, miope quando non repressiva, di chiudere spazi di socializzazione: questo slogan solitamente è buono ad avviare speculazioni, quando si iniziano i lavori, o a trovare giustificazioni presso l’opinione pubblica per poi far cadere tutto nel dimenticatoio, come per la precedente occupazione del collettivo del Pinelli, il Teatro in Fiera.
Di certo è che non bastano queste azioni intimidatorie a placare la sete di spazi di socialità, di cultura, di lotta: salutiamo l’occupazione del Teatro Vittorio Emanuele di stanotte. Lunga vita al Pinelli.
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