Facciamo un punto sulla Fiera
FIERA DELLA DECRESCITA
Naturale,autoproduzioni e dintorni
Da quando siamo partiti con il mercatino delle autoproduzioni e del naturale sono già passati tre anni. Tre anni ricchi di relazioni, di incontri proficui, di conoscenze, di scambi. Da quei primi momenti, con pochi produttori ma anche con la tenace volontà di fare viaggiare l'idea di un mercato diverso e possibile (che metta al centro l'uomo e le sue relazioni corrette e non già il profitto), acqua sotto i ponti ne è passata tanta. E col passare del tempo sono aumentate anche le relazioni, la ricchezza e la complessità riversate nelle nostre fiere, talmente tante da produrre, a volte, confusione.
Che c'entrano i libri usati o scambiati, che c'entrano le campagne sull'acqua bene comune o contro gli inceneritori, che c'entrano produttori che, in qualche caso, non sono auto produttori, che c'entra il vintage con il mercatino del G.A.S.? Ed i partecipanti, hanno tutti i requisiti richiesti per le nostre fiere?
Domande come queste rimbalzano spesso nelle nostre riunioni o nelle nostre fiere. Proviamo allora a mettere un po' d'ordine su un'esperienza che è diventata complessa ma anche ricca di spunti e di sfide.
Il mercatino è solo una tappa di un percorso che vede tre soggetti organizzatori, con specificità e riferimenti diversi (ma paralleli) che camminano però verso la stessa direzione. I tre soggetti sono EQUO SUD, il GAS (Gruppo d'Acquisto Solidale) "Felce e Mirtillo", il c.s.o.a. (Centro Sociale Occupato Autogestito) "Angelina Cartella". Ognuno di questi soggetti valorizza aspetti diversi, specifici del proprio percorso, che hanno avuto una sintesi nel mercatino, sintesi che però deve essere vissuta come chiarezza, ricchezza e sfida per andare avanti su un percorso comune.
EQUO SUD Nasce per costruire una rete di lavoratori (o comunque valorizzarli) che stentano a trovare un posto:
- in un mercato che non consente spazi a chi non abbia un compare (politico o mafioso)
-o all'interno della grande distribuzione che annienta o strozza i piccoli.
Pone l'accento sull'etica del lavoro non compromesso, sul piccolo lavoratore, produttore e/o commerciante (alcuni dei soggetti presenti nei nostri mercatini sono riferimenti di EquoSud). Sulla solidarietà a singoli od a cooperative in difficoltà.
Se volessimo fare una sintesi, potremmo dire: piccolo è bello!
Il G.A.S. crede fortemente che sia possibile coniugare le esigenze di chi richiede un cibo sano, prodotto naturalmente, rispettoso di modi e tempi della natura, senza chimica o OGM, con il riconoscimento del valore del lavoro che serve per produrre cibo di qualità e senza sfruttamento. In una filiera cortissima che mette di fronte e fa conoscere produttore e consumatore. Con un giusto prezzo che tenga conto della qualità e del lavoro del produttore, ma che stia attento -soprattutto oggi- alle possibilità del consumatore. Lungi da noi andare nella direzione di un mercato di nicchia per i pochi che se lo possano permettere: non fa parte del nostro pensare ed è contrario ai nostri programmi. Solo che questa è una strada irta di resistenze e contraddizioni, ma che stiamo cercando di percorrere e superare insieme ad i nostri produttori. Ecco perché non tutti i produttori -o non tutti i loro prodotti- hanno le caratteristiche per essere prodotti di riferimento del G.A.S. Il G.A.S. infatti, valorizza alcuni dei prodotti e produttori -e solo quelli- che rispondono ai requisiti di qualità del prodotto, giusto prezzo, filiera corta, produzione etica..., ospitandoli all'interno delle nostre reti, nelle nostre pubblicità, nelle nostre brochure, nel sito che stiamo realizzando, ed anche all'interno di un mercatino che vede presenti pure altri soggetti. Con una finalità che è esattamente il contrario della logica del profitto, della sofisticazione sempre più esasperata che rasenta, con gli ultimi e sempre più frequenti scandali, il rischio di stragi per frode alimentare. Che si tiene ben lontana dalla grande distribuzione, che valorizza, dà spazio e possibilità ai piccoli produttori di qualità che rischierebbero di scomparire. Come dire?: Piccolo è bello!
Il c.s.o.a. lavora da sempre alla costruzione di percorsi alternativi che valorizzino l'aggregazione sociale, la difesa delle tasche della gente, la salvaguardia e l'etica del lavoratore, la difesa dell'ambiente, dei territori e delle comunità che vi insistono. Difesa e lotta contro le politiche distruttive e scellerate di chi vuole imporre, arrogantemente, modelli di cosiddetto sviluppo ed il profitto di pochi contro e sopra i e diritti delle popolazioni. Ed allora ecco la presenza nelle fiere del baratto, il mercatino dei libri (scolastici e non) usati, il riciclo, il vintage, i laboratori del "fai da te", il microcredito, la banca del tempo... oppure i momenti di controinformazione e le proposte di lotta sulle tematiche ambientali o di beni comuni come acqua, istruzione, salute... Ecco le autoproduzioni che vanno anche al di là del bene-alimento, investendo anche il campo culturale, artigianale ed artistico. Un percorso teso a dare visibilità a quanti, fuori dalle logiche del mercato, non trovano spazi per affermare un modo diverso di vivere, di relazionarsi, di produrre. Come dire? La valorizzazione dei bisogni e delle piccole esperienze che nascono dal basso. Anche per il c.s.o.a., piccolo è bello!
Ed allora ecco come, a partire da soggetti diversi, con riferimenti, istanze e caratteristiche diverse, ma tutti presenti nel mercatino, si stia facendo un pezzo di strada insieme, uniti dalla valorizzazione del ritorno alle piccole esperienze dal basso, quelli che oggi si chiamano percorsi di sobrietà o, come diciamo noi, di decrescita o decrescita felice.
Ed ecco che per chiarezza, trasparenza e completezza di questo discorso -così come ci veniva richiesto e speriamo di aver contribuito a dissipare la confusione, (ma anche di assumere la ricchezza) che vive sotto il cielo della Fiera del Naturale e delle Autoproduzioni-, a partire da oggi chiameremo i nostri incontri "FIERA DELLA DECRESCITA"
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