Se gli stolti avessero le ali...
…che traffico nei cieli!
La notte tra domenica e lunedì, i soliti imbrattini sono venuti a sporcare il centro. Il momento astrale era favorevole: la costellazione del coniglio in congiunzione con l'anno del topo!
Mentre eravamo come tanti, come tutti, a festeggiare la permanenza in A della Reggina, ombre furtive con le orecchie lunghe hanno voluto lasciare tracce del loro passaggio. É vero che qualunque imbecille è capace di usare una bomboletta, ma è anche vero che ogni segno, volente o nolente, sottende qualche messaggio.
Ci siamo chiesti: si tratta per caso di timidezza o riservatezza che impedisce ai nostrani, invisibili in città come Garabombo, di usare il buio per esprimersi?
O sarà il non trovare spazio all'interno delle mille attività culturali, che si svolgono al centro sociale, che li obbliga a dare visibilità al niente che rappresentano, con simili segni obsoleti e sgrammaticati?
All'incapacità di tale pensiero comunicativo scegliamo, invece, le mille iniziative culturali - reading letterari, rappresentazioni teatrali, concerti, cineforum, mostre, presentazioni di libri - che hanno, tra l'altro, aggregato al C.S.O.A. Cartella tanti giovani, e non solo, in una città in cui non c'è grande opportunità di trovare spazi per rappresentare le proprie sensibilità, le proprie emozioni, le proprie idee provando a dargli forme artistiche.
La povertà di contenuti di costoro non li deve però scoraggiare: anche gli scarti ed i sottoprodotti culturali, tipici delle realtà degradate, hanno una loro utilità. In termini comparativi, per esempio, si apprezza ancor più il bello, il giusto, il buono confrontandolo con il suo opposto.
Per non dimenticare l'importanza della biodiversità: chi più di noi, che ci battiamo quotidianamente contro l'omologazione culturale e fisica, che organizziamo biomercati tesi a valorizzare il lavoro dei nostri contadini e artigiani tradizionali, saperi e sapori da riscoprire contro il gusto plastico dei McDonald's e delle grandi distribuzioni, capisce l'importanza anche delle espressioni più deboli della catena evolutiva? Chi più di noi, che lottiamo per la difesa della nostra terra, per la qualità dell'ambiente, per la sostenibilità, per l'acqua pubblica diritto di tutti, comprende la necessità di preservare la specie più a rischio di estinzione?
Per tutto questo e per molto altro ancora li invitiamo a resistere! Le cose che facciamo acquistano ancora più valore, se possibile, nel confronto con il NIENTE, anche se questa non-cultura ha spesso dimostrato manifestazioni di arroganza in un clima di storica impunità (non dimentichiamo i tre attentati incendiari subiti).
Perseveranza quindi, o meglio Resistenza diciamo noi! E comunque, "figghioli", metteteci almeno un po' di fantasia! Forza Reggina!
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