Dai Giovani Democratici
Una canzone di Vasco Rossi dice "Cosa succede in città". Beh a Reggio Calabria molte cose, troppe cose. Tutto è cominciato un giorno del 2006 quando l'allora sindaco (oggi governatore della Calabria) Giuseppe Scopelliti decise di intitolare l'Arena dello Stretto al senatore fascista Ciccio Franco. Piovvero critiche da parte del centro sinistra e da gran parte dei cittadini stessi ma l'Arena fu, comunque, dedicata al senatore.
Dal 2006 ad oggi abbiamo vissuto una serie di vicende note a tutti: attentati di natura mafiosa, suicidi di dirigenti comunali, un buco finanziario al comune di 170 mln di euro, ecc ecc. Ma è nell'ultimo anno, ovvero dall'inizio dell'amministrazione Arena, che Reggio ha raggiunto l'apice della malattia. Prima si è iniziato con una "richiesta/proposta", ovvero quella di intitolare Piazza Orange al fascista Giorgio Almirante, sostenitore della Germania nazista, firmatario nel 1938 del "Manifesto della razza", sostenitore della tesi per cui "il razzismo è il più vasto e coraggioso riconoscimento di sé che l'Italia abbia mai tentato". Poi, poco dopo la richiesta, una sera in un locale reggino un giovane ragazzo, Claudio Toscano, viene aggredito e picchiato perché omosessuale; dopo le gravi ferite riportate il ragazzo viene medicato all'Ospedale Riuniti di Reggio, dove un operatore del personale paramedico lo invita ad andare da uno psicologo e a trovarsi una "bella ragazza" per guarire da quella "brutta malattia che è l'omosessualità".
Passano i giorni, ed improvvisamene si viene a sapere che il Comune di Reggio Calabria, nella persona dell'Assessore all'ambiente e alle pari opportunità, la sig.ra Minasi (che nei giorni precedenti aveva espresso "vicinanza" a Claudio Toscano per il vile attentato che aveva subito!), riceve con tutti gli onori alcuni rappresentanti di CasaPound. Casa Pound Italia, per chi non lo sapesse, è un'associazione di ispirazione fascista distintasi negli anni per azioni anticostituzionali, xenofobe e razziste, sfociate spesso in veri e propri atti di violenza a luoghi e persone.
Sgomento, incredulità e rabbia da parte dell'intero centrosinistra. Da subito ci si è posti il problema su quali risvolti, questo arbitraria presa di posizione del Comune, potesse avere sulla città e su quanto fosse "grave e pericoloso" il grado di legittimità dato dall'amministrazione a queste associazioni fasciste.
Ed arriviamo a stanotte, stanotte dove tutto si è palesato: il Centro sociale "Angelina Cartella" di Gallico dato alle fiamme e distrutto nella sua quasi totalità. Al suo interno svastiche naziste disegnate e frasi inneggianti al Duce.
Ecco a cosa la politica del Centro destra sta portando, ecco in quale baratro il sindaco Arena ed i suoi amici stanno facendo sprofondare la città. Un ritorno alla violenza, al fascismo, all'odio ed all'intolleranza. Questo non possiamo più permetterlo, perché con il fatto di stanotte si è arrivati ad un livello che non è più tollerabile. Noi Giovani Democratici condanniamo e denunciamo il vile attentato di stanotte, ma puntiamo l'accento su tutto quello che sta accadendo in questa città da un anno a questa parte e, nel manifestare vicinanza e solidarietà agli amici del Centro sociale "Cartella", gridiamo con forza e decisione che non staremo a guardare mentre questa gente distrugge giornalmente la nostra città. Il momento di dire basta è arrivato, ed è adesso!
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