Sulla manifestazione NoPonte dell'8 agosto
A qualche giorno dalla straordinaria manifestazione contro il Ponte che sabato 8 agosto ha attraversato la città messinese, e con ancora in testa gli slogan ed i cori urlati a squarciagola, vorremmo anche noi esprimere qualche considerazione sul significato della giornata.
Il primo dato, incontrovertibile nonostante il solito balletto dei numeri, è quello di una manifestazione riuscita, di un movimento NoPonte vivo e vegeto, capace di dare una risposta che non si aspettavano né i sostenitori dell’opera, né molti di coloro che il Ponte dicono di non volere: nonostante lo scetticismo che ha accompagnato la fase di preparazione del corteo e lo “stiamo a vedere” di alcuni, la forte partecipazione popolare ha dimostrato che il lavoro fatto negli ultimi anni ha portato al radicamento delle posizioni nopontiste tra gli abitanti dello Stretto.
La convinzione che costruire il Ponte significherebbe mettere una pietra tombale sull’area dello Stretto si è trasformata in una partecipazione gioiosa, festosa, colorata ma determinata nel voler difendere questa terra. Una ferma risoluzione rappresentata dal grande striscione di apertura del No al Ponte, seguito però da tanti altri striscioni, tante lotte territoriali, tante tematiche diverse ma accomunate dall’avversione al modello di “sviluppo” imperante: dalla solidarietà ai lavoratori dell'Innse di Milano alle rivendicazioni dei migranti venuti da Rosarno, da chi lotta per impedire la realizzazione di impianti inquinanti a chi combatte contro la mancanza di acqua nei nostri rubinetti.
Tutto questo nonostante il silenzio dei mass-media! Forse i signori del Ponte dovranno foraggiare ancora di più quella stampa che in questa occasione si è limitata a non degnare di uno straccio di articolo, di un trafiletto in ultima pagina, la più grande manifestazione “agostana” della storia del movimento NoPonte. E infatti solo una stretta connivenza tra chi gestisce l’informazione e la lobby del Ponte può giustificare il comportamento di alcuni, troppi, organi di informazione.
Abbiamo appreso, durante il comizio seguente al corteo, per bocca dell’Assessore all’Urbanistica Michelangelo Tripodi, che la Giunta regionale calabrese è contraria alla realizzazione del Ponte.
Se queste affermazioni sono vere allora noi ci aspettiamo risposte coerenti, ci aspettiamo l’uscita della rappresentanza della Regione dal CdA della società-carrozzone del Ponte e che conseguentemente cessino i finanziamenti regionali alla Stretto di Messina, ci aspettiamo un reale impegno per la realizzazione di un sistema serio di trasporto integrato nello Stretto, per il quale già esiste diversa letteratura e che proviamo a sintetizzare brevemente: distribuzione delle diverse tipologie di traffico sui porti di Gioia Tauro, Villa San Giovanni, Reggio Calabria, Messina e Tremestieri, più il recupero del porto di Saline e la costruzione di quello di Bolano, la realizzazione della Metropolitana del Mare, il potenziamento e l’ammodernamento della flotta navale, l’adeguamento della SS106, la fine dei lavori (se mai ci sarà!) dell’A3, investimenti efficaci sugli aeroporti di Reggio e Catania e sulle Ferrovie.
Questa è la vera grande Opera necessaria al territorio, che può portare lavoro duraturo e diffuso nell’area, non la “barzelletta” del Ponte, affare per pochi!
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