Gli attivisti no ponte si danno appuntamento davanti alla trivella. Il cantiere chiude.
L’appuntamento era per le 14.30. Un orario difficile per una manifestazione in giornata lavorativa, ma era stato scelto perché ci si aspettava di trovare la trivella in funzione. Obbiettivo del presidio no ponte di oggi era contrastare l’attività del cantiere relativo alle indagini geognostiche necessarie per la redazione del progetto definitivo del ponte sullo Stretto. In realtà, i manifestanti hanno trovato un cantiere fermo, chiuso, protetto dalle forze dell’ordine in buon numero. Risultato raggiunto, quindi: la trivella oggi pomeriggio non ha lavorato. Certo, gli agenti di polizia ed i carabinieri meglio sarebbero utilizzati per sorvegliare cantieri dove non vengono rispettate le norme di sicurezza e dove il lavoro nero regna sovrano. Dopo qualche ora di presidio e volantinaggio, gli attivisti si sono spostati in corteo per dare, infine, vita ad un’assemblea che ha programmato le prossime iniziative: organizzazione di ulteriori presidi presso i cantieri, intervento all’Università per contestare la scelta di assegnare ad Eurolink uno stabile dell’area di Papardo, organizzazione di un corteo nel mese di luglio.
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