Sabato 16 marzo tutte/i a Messina per difendere il futuro dello Stretto
La lunga saga del Ponte sullo Stretto sembra finalmente conclusa, ma è ancora lungo il lavoro da fare affinché questa partita si concluda definitivamente. Bisogna sciogliere la Stretto di Messina S.p.A., scacciare Eurolink dallo Stretto senza un solo cent di penale, ma soprattutto, bisogna rilanciare un servizio di attraversamento pubblico,volutamente indebolito, in vista della costruzione di un Ponte irrealizzabile e che di fatto ha esclusivamente favorito i vettori privati. Le ventilate voci che vorrebbero il disimpegno di RFI nello Stretto e il conseguente azzeramento del traghettamento pubblico, sono la riprova che quest’area è considerata soltanto terra da depredare.
Il 16 marzo saremo a Messina per rilanciare insieme alla Rete No Ponte questi obiettivi, ma saremo lì anche a contrastare la nuova Grande Opera che mette a rischio la sicurezza di tutta l’area dello Stretto: il rigassificatore che vogliono costruire nell’area portuale di Gioia Tauro. L’ennesima infrastruttura inutile per un territorio che già esporta il 16% del fabbisogno nazionale di gas che viene estratto nel crotonese, ma che ipotecherà il futuro di tutti noi: uno studio della Commissione Energetica della California ha calcolato nel 2003 che nel caso di incidente peggiore, la nube sprigionata da un rigassificatore distruggerebbe un’area di 55 km! Su tutto lo Stretto graverebbe un rischio assolutamente evitabile!
Per difendere il futuro dello Stretto, per dire No alle Grandi Opere inutili e devastanti, il 16 marzo saremo a Messina, il 20 marzo di nuovo davanti all’Autorità Portuale di Gioia Tauro.
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